
È tutta un’altra storia…
Si, perchè per le giornate FAI Brescia, come tante altre città italiane, ha partecipato a questa iniziativa ed io ho colto il richiamo al volo.
Premesso che ho letto su qualche social la polemica che per alcuni i volontari delle guide “rubino” il lavoro a chi invece si fa pagare. Io trovo invece queste iniziative interessanti ed utili a richiamare l’attenzione della gente, che indubbiamente apprezzano il lavoro della guida. Un lavoro unico ed eccezionale, fatto di tanto studio e devozione. Per un giorno, mettere a disposizione questo sapere è solo un incentivo per farsi conoscere.
Un po’ di Brescia.
Dopo questa premessa, ci tengo a valorizzare la città di Brescia, patrimonio dell’Unesco per diversi reperti e monumenti che la storia ci ha lasciato in eredità. Per le giornate FAI di primavera mi sono decisa a visitare i Chiostri del Convento di San Giuseppe. La giornata era ottima per stare all’aperto, ma i chiostri si possono visitare anche in giornate con pioggia o brutto tempo.
FAI Brescia ed i Chiostri di San Giuseppe.
Il Monastero di San Giuseppe è molto importante per la città di Brescia, per ben 3 motivi. Il primo perché è stato costruito intorno al 1500. Il secondo motivo è perché nella sala al primo piano è presente una Meridiana. Ultimo motivo perché questa è la sede della Fondazione Civiltà Bresciana gruppo Onlus nato con lo scopo di conservare il patrimonio di storia e di civiltà di Brescia. Dietro questo gruppo c’è la continua ricerca, la documentazione e lo studio della storia, della vita, della tradizione e dei patrimoni lombardi e soprattutto bresciani.
Entriamo nella storia vera e propria.
Il Chiostro di Portineria.
Varcato il portone, si trova il primo Chiostro inferiore, o più comunemente chiamato di Portineria. Costruito all’inizio del 1500 possiede solo 2 arcate che si affacciano su un piccolo cortile. Le colonne sono diverse fra loro perché alcune arrivano dal recupero di altri monasteri, altre invece dal cantiere della Loggia di Brescia. Gli affreschi, risalenti al 1713, sono visibili ma non del tutto. Purtroppo il tempo e le impervie hanno rovinato alcuni di questi magnifici esemplari artistici. La particolarità è l’affresco che si trova proprio sopra il portone d’entrata dove sono raffigurati i Frati Francescani in veste di guerrieri.
Il Chiostro di Mezzo.
Il secondo Chiostro è quello più grande ed arioso, detto anche Chiostro di mezzo o della sacrestia. Al centro del giardino c’è una bellissima fontana con doppia vasca, dove i Frati recuperavano l’acqua potabile che serviva per preparare le erbe medicinali. Si, perché i Francescani adoperavano questi intrugli per medicare e guarire le persone povere che non potevano permettersi di andare in ospedale. In quell’epoca era raro avere acqua potabile in casa, solo i più ricchi potevano permetterselo. Ma i frati, decisero di averla in quanto utile a curare i bisognosi. Pagando così una tassa allo stato, soldi che raccoglievano con l’elemosina dei fedeli.
Un Monastero nel centro di Brescia.
Ora vi starete chiedendo come mai i Frati Francescani decisero di costruire proprio qui i Chiostri di San Giuseppe. Scelsero questo quartiere malfamato dopo il Sacco di Brescia. Nel 1512 i bresciani si ribellarono ai francesi e la città cadde in miseria e carestia. I veneziani, per il controllo della sicurezza di Brescia, decisero di spianare tutto ciò che si trovava nel raggio di 1,5 km dalle mura bresciane. I Frati decisero di trasferirsi qui per risanare questo quartiere e dare aiuto e conforto alla popolazione.
Tic Tac che ore sono?
La parte sbalorditiva di questa scoperta della FAI Brescia è stato riuscire a vedere un vero gioiello per misurare il tempo. Al piano superiore del Chiostro di San Giuseppe, si trova la Galleria della Meridiana. Incastonata lungo tutta la lunghezza della sala (attenzione quando la visitate a non calpestarla), ideata da Frate Rosina nel 1762 con materiali del marmo di Botticino. Non so voi ma io mi emoziono sempre quando vedo queste cose, perché immagino a quanto studio c’é dietro a tutto ciò.
Sulla parete frontale, quella rivolta a sud, troviamo lo gnomone, foro dove entra la luce del sole che segna il mezzogiorno sulla Meridiana. Secondo la tradizione tutti gli orologi meccanici della città vennero regolati secondo questo segnale orario. A dare il richiamo del mezzogiorno erano le campane poste sul tetto dei Chiostri, collegate all’impianto di un orologio meccanico collocato su una delle pareti della galleria. Questo orologio è sviluppato su due piani ed ha 3 quadranti comandati da un meccanismo ideato da Antonio Bettoni nel 1791.
Un patrimonio di cui andare fieri.
Nelle sale attigue alla Galleria della Meridiana troviamo una vasta esposizione di libri, documenti, opere letterarie e bibliografiche. Troverete più di 100.000 volumi consultabili da tutti. Nel sito ci sono le informazioni e l’opzione di consultare il catalogo on line.
Le giornate FAI di primavera.
Fanno bene alla mente, perché aiutano a scoprire di più e fanno bene al corpo, tenendoci in movimento alla ricerca di storia, natura, arte e bellezze sparse per tutta Italia. La mia FAI Brescia si è rivelata un gran successo. Mi rammarico solo di non aver avuto il tempo di visitare altro.
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partyepartenze
Aprile 2, 2018Brescia è davvero bellissima. Ci sono stata diverse volte, ma leggendo il tuo post mi rendo di aver perso un luogo bello e importante. Dovrò tornarci…
Marika
Aprile 2, 2018Brescia è piena di questi posti meravigliosi… io che vivo qui ne scopro uno nuovo ogni tanto ?