
Vino e sapori della nostra Italia
Durante la mia partecipazione alla fiera di Vinitaly sono stata invitata a prender parte alla degustazione dei vini del Consorzio Asti Docg. Siete pronti a scoprire cosa si può trovare dentro un bicchiere di vino?
Consorzio dell’ASTI Docg storia e passione
Il Consorzio per la tutela dell’Asti nasce il 17 dicembre 1932 per controllare, valorizzare e promuovere in tutto il mondo l’Asti dolce e secco ed il Moscato. Una lunga storia che comincia dalla passione e dalla voglia di far conoscere un prodotto unico. Eccellenza di uno dei territori italiani conosciuto in tutto il mondo per la produzione del vino ed aggiungo non solo. Il suo marchio, San Secondo a cavallo, è sinonimo di garanzia che sin dal dopoguerra ha unito persone e territori piemontesi per delimitare la zona ideale. Da generazione in generazione, fino ad arrivare ai giorni nostri con uno spumante delicato ed inconfondibile.
Asti tradizioni e innovazioni
L’Asti Docg nasce in un momento storico in cui le persone erano alla ricerca di un riscatto, l’Italia del dopoguerra. Nonostante tutto, la forza e la dedizione della gente che ha permesso di arrivare ad oggi con un prodotto unico. Le tecniche di un passato, tramandate ed unite all’innovazione dei nostri giorni, hanno fatto in modo di migliorare la qualità dell’Asti.
Asti dolce e secco o Moscato
Il Consorzio Asti Docg unisce più di 160 aziende vitivinicole, cantine cooperative e aziende vinificatrici, gestite da 1.800 produttori viticoli.
L’ASTI Secco Docg nasce dall’uva Moscato bianco che con i suoi aromi floreali e fruttati si abbina in modo armonioso a risotti, pesce e crostacei. Ottimo anche come aperitivo, magari abbinato a dei formaggi freschi.
L’Asti dolce Docg ha un aroma unico e creativo che fa pensare ai fiori dell’arancio o del glicine. Ottimo servito con dolci della tradizione italiana come panettone, pandoro e colomba.
Il Moscato d’Asti Docg, ha una lunga storia fatta di tradizioni culinarie. Pensate che la gente del posto usava fare la Merenda Sinoira, una sorta di aperitivo piemontese, accompagnato da formaggi, prodotti salati e Moscato. Questo vino, oggi giorno, si abbina anche a piatti della tradizione orientale speziati e piccanti. Un vino camaleonte che ha una sua storia, persino i Savoia apprezzavano molto il Moscato d’Asti, che cambia profumi e sapori in base a dove si trova la sua produzione. Note floreali e fini in alto Piemonte, più corposo e fruttato nelle zone di pianura. Lo potete perfino miscelare per creare dei cocktail a base di frutta, serviti con stuzzichini dolci e salati.
Denominazione di origine controllata e garantita – Asti Docg
Nel sito ufficiale del Consorzio Asti trovate la disciplinare con regole ben precise che ogni vitigno deve seguire alla lettera perché il vino possa essere Docg. Riservata ai vini Asti spumante e Moscato d’Asti che sono ottenuti da uve del vitigno Moscato bianco. Il processo di lavorazione deve essere eseguito con metodi di fermentazione naturale (Charmat) non inferiore ad un mese.
Dove nasce l’Asti
Tra le colline di luoghi unici a volte sperduti tra la natura di zone impervie. L’Asti Docg nasce in una zona delimitata che comprende 52 comuni della provincia tra Alessandria, Asti e Cuneo. Dalle langhe fino ad arrivare ai colli monferrini, paesaggi e terre diverse tra loro che producono uve eccellenti ed uniche.
Mille modi per definire l’Asti Docg
Davanti ad un buon bicchiere di vino come l’Asti Docg si possono riconoscere i profumi e gli aromi. Ma si può altresì giocare insieme agli amici un po’ come ho fatto io e le altre partecipanti presenti alla degustazione. Tutto consiste nel pensare ad una parola per descriverne il gusto o profumo. Io ho abbinato il Moscato alla parola Armonia, che mi ha catturato con il suo sapore fresco ed il profumo fruttato. Lo definirei quasi il principe dei vini, in quanto può davvero abbinarsi bene a tante pietanze della cucina italiana ed internazionale. Un tripudio di sapori che insieme creano il giusto abbinamento per gustarlo anche fuori pasto.
Consigli utili per acquistare una bottiglia di Asti Docg
Ovviamente se vi trovate nella zona di Asti o limitrofi, il mio consiglio è quello di passare in una delle cantine per degustare uno di questi vini. Altrimenti recandovi in una delle enoteche della vostra zona per farvi consigliare al meglio l’Asti Docg più adatto ai vostri gusti.
Conoscere il nostro territorio anche attraverso un vino è sinonimo di scoperta delle tradizioni. Non ci resta che brindare, magari con un Asti secco Docg.
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